“Che cavolo facciamo questo weekend?”
Giusto per dare un tocco in più alla rubrica “Non sappiamo cosa fare… oppure no?”, ecco che arriva il sabato pomeriggio e, dopo una scelta a dir poco casuale, ci troviamo a “Zero Gravity”. La sera prima, nel classico tour delle decisioni notturne, io ed Eli abbiamo affrontato l’annosa questione: “Che cavolo facciamo nel weekend?”.
Tra un’idea e l’altra, mi balza in testa quella famosa galleria dove voli come un paracadutista senza paracadute, che credevo fosse in zona Milano (spoiler: era “Air Gravity”). Secondo me, sarebbe stata una figata pazzesca… ovviamente “solo per le bimbe”, mica per noi adulti!
Mentre cercavo info su Google, però, spunta fuori un altro nome: “Zero Gravity”. E che roba è? Beh, una specie di playground gigante con trampolini, percorsi calistenici e sfide in perfetto stile parkour. Tutto accompagnato da un ingrediente fondamentale: grande divertimento.
La scelta delle bimbe (che non delude mai)
Arriva il sabato e, come da tradizione, lasciamo che siano Bea e Giuly a decidere tra una serie di proposte attentamente selezionate. Risultato? Zero Gravity, senza indugio. “Ok, andata!”
Direzione Torino: partenza, Combo e caos
Partiamo nel primo pomeriggio con Combo (la nostra macchina) pronta, benzina fatta e via verso Torino. Tra autostrade, viali, controviali e un livello di ipertensione che toccava picchi storici, arriviamo nei pressi di un gigantesco palazzone chiamato “Officine”.
Eli, curiosa come sempre, scopre che si tratta di un vecchio stabilimento di riparazione treni, con tanto di binari ancora visibili a terra.
Trovare parcheggio? Un’impresa epica, ma dopo un posteggio “selvaggio”, ci siamo diretti verso “Zero Gravity”.
Atterraggio sulla Luna
Entriamo e BAM! Sembra di essere sulla Luna: buio, luci spaziali che creano un’atmosfera super, e gente di tutte le età che salta e corre come se non ci fosse un domani. Subito ci sentiamo catapultati in un altro mondo.
Le mie ragazze erano già organizzate: biglietti prenotati online (mentre io ero dal parrucchiere per 20 minuti… sì, a mia insaputa!), leggings, e calzini antiscivolo obbligatori. Alle 16:00 in punto, le bimbe erano pronte a tuffarsi nel divertimento.
Biglie impazzite e salti da brivido
Aperte le porte, Bea e Giuly si sono lanciate come biglie impazzite tra funi, funghetti, scale e percorsi di ogni genere. Ma non solo: c’erano anche zone dove insegnano parkour (sul serio!), anche se non incluso nel biglietto.
E parlando di biglietti: 14€ a testa per un’ora di divertimento? Direi che ci sta! Le ragazze non si sono fermate un secondo, provando persino il salto all’indietro da 3 metri. Roba da infarto per noi genitori, ma per loro… pazzesco!
Genitori: spettatori privilegiati
“Zero Gravity” è organizzato alla grande anche per noi adulti: spalti per controllare i figli, salette prenotabili per compleanni, un bar per recuperare energia, e spogliatoi con armadietti sicuri. Insomma, non manca nulla!
Gadget e finalone
Quando è scattato il fatidico “BEEEEP” di fine turno, le bimbe erano sudate come dopo una maratona, ma felici. Una volta cambiatesi, non potevano mancare i ricordi: maglietta e calzini antiscivolo brandizzati sono finiti dritti nello zaino.
La giornata non poteva concludersi meglio: sosta all’Old Wild West per un bel panino in un centro commerciale vicino alla Dora (davvero bello!), e poi un mini-tour serale in macchina lungo il Po, suggestivo al punto giusto. Ciliegina sulla torta? Il papy che si godeva la vittoria della Juve contro il Milan, 2 a 0.
In sintesi
“Zero Gravity” si è rivelato un posto incredibile: divertimento assicurato, ambiente sicuro e prezzi accessibili. Le bimbe si sono scatenate, noi genitori ci siamo rilassati… insomma, una giornata che consiglierei a chiunque!