Come da tradizione, e soprattutto grazie al movimento FAI (Fondo Ambiente Italiano), anche quest’anno abbiamo colto l’opportunità di visitare luoghi affascinanti e, per noi, ancora inesplorati.
I weekend del FAI di primavera offrono itinerari unici, capaci di attrarre curiosità e interesse da parte dei visitatori. Un plauso sincero va alle collaborazioni con le scuole e gli studenti che si offrono come ciceroni, nonché alle Pro Loco e agli enti locali che contribuiscono alla riuscita di questi eventi.
Un Weekend Piovoso ma Ricco di Scoperte
Nonostante il meteo avverso, nella giornata di domenica 23 marzo ci siamo diretti a Prato Sesia per visitare alcuni siti di grande interesse storico e tecnologico. Abbiamo scelto di esplorare la centrale idroelettrica e il mulino, due testimonianze di ingegno e tradizione.
La Centrale Idroelettrica: Il Regno della Meccanica
Giunti nei pressi della centrale, siamo stati accolti dal personale, che ha introdotto la visita e consegnato alle bimbe alcuni campioni di una pianta millenaria scoperta nella zona e accuratamente studiata da uno storico locale.
Dopo una breve attesa (i visitatori erano numerosissimi!), abbiamo potuto osservare da vicino la complessa meccanica degli impianti, progettati per convogliare e purificare le acque. L’intreccio tra meccanica ed elettrotecnica è il cuore di questa struttura, che è stata recuperata dall’ENEL solo pochi anni fa.
All’interno, il frastuono delle turbine e degli alternatori creava un’atmosfera imponente, un vero paradiso per gli ingegneri, come mia moglie! Il percorso ci ha permesso di comprendere il processo che trasforma l’energia potenziale dell’acqua in energia cinetica e infine elettrica, un meccanismo affascinante che continua a stupire.
Il Mulino: Un Salto nel Passato
Dopo qualche selfie di rito, ci siamo diretti verso il mulino, situato nel cuore del borgo storico di Prato Sesia. Il tragitto è stato un viaggio nel tempo, tra le vie antiche e le case in pietra.
Il mulino, con la sua imponente pala e gli ingranaggi perfettamente conservati, rappresenta una testimonianza straordinaria dell’antica arte molitoria. Fino a pochi anni fa, era ancora in funzione, e si può ammirare anche dalla strada statale che porta in Alta Valsesia. Le piccole rogge che alimentano il flusso d’acqua verso le pale raccontano di un tempo in cui la natura e l’ingegno umano lavoravano in perfetta sintonia.
Un’Esperienza da Ripetere
Questa giornata, nonostante la pioggia, è stata un vero tuffo nella storia e nella cultura. Eventi come quelli organizzati dal FAI ci permettono di riscoprire le nostre radici e di emozionarci di fronte a testimonianze di un passato che non deve essere dimenticato. Non vediamo l’ora di partecipare alla prossima avventura!