Domenica 23 febbraio, il Carnevale di Borgosesia entra nel vivo con la seconda grande sfilata! Dopo una lunga passeggiata tra le zone periferiche del borgo, ci troviamo immersi nella bolgia carnevalesca, pronti a vivere un pomeriggio all’insegna del colore e dell’allegria.
Missione: evitare coriandoli e trovare il posto perfetto
Primo obiettivo: trovare una posizione strategica per ammirare i carri senza essere travolti dall’invasione di coriandoli e stelle filanti. All’ingresso, il mitico Piergiorgio ci accoglie con un sorriso e ci propone un biglietto della lotteria del Carnevale. Un’ottima scusa per partecipare all’evento in pole position! Ci sistemiamo nei pressi della scuola elementare di Giulia, pronti a goderci lo spettacolo.
Nel frattempo, mando in esplorazione Mamy e le bimbe, che trovano rifugio strategico su un pilastro. Io, invece, opto per vie di fuga secondarie, mantenendomi a distanza di sicurezza dai festoni. Il “Sambodromo” valsesiano si anima: i vari comitati danno il massimo tra sfilate a piedi e carri allegorici spettacolari.
Borgosesia e la tradizione del Carnevale
A Borgosesia, il Carnevale è una cosa seria: i comitati lavorano tutto l’anno per creare i carri più spettacolari e aggiudicarsi i premi. La competizione è accesa, con criteri di valutazione che spaziano dal tema alla qualità del carro, fino all’originalità delle sfilate a piedi.
Mentre assisto alla sfilata, mi assale un’ondata di nostalgia: ricordo il mio Carnevale a Novara con il mitico Re Biscottino e le feste dell’Istituto Maria Ausiliatrice. Ai tempi, i costumi si ereditavano dai fratelli o si improvvisavano alla meglio: io ho vestito i panni di un cowboy e di Robin Hood… ovviamente in versione “scrausa”!
Le feste organizzate dalle suore erano leggendarie: la ruota della fortuna costruita con una vecchia ruota di bicicletta, il classico gioco dei barattoli da buttare giù con l’ambitissimo premio del “pesce in busta” e un fantastico banco di beneficenza (non ho mai vinto nulla di speciale!). Mia madre conserva ancora gelosamente quei costumi, piccoli cimeli di un’infanzia felice.
I carri più votati e il gran finale
Ritorniamo al presente: il pomeriggio trascorso a Borgosesia è stato un’esplosione di colori e allegria, una boccata d’aria fresca per affrontare la settimana con più leggerezza. Ognuno di noi sceglie il proprio carro preferito e i più votati risultano essere quello a forma di bomba (Montrigone) e quello con la capra che mangia gli ortaggi (Bettole) (non chiedetemi il perché, ma è stato un successo!).
E ora, il conto alla rovescia è iniziato: tra poco sarà il turno del leggendario Mercu Scurot! Il 5 marzo, Borgosesia si vestirà di nero per la chiusura del Carnevale, un evento sentitissimo dai valsesiani… a cui, lo ammetto, non partecipo, ma che so essere davvero speciale.
Insomma, il Carnevale di Borgosesia non delude mai: una festa tra tradizione, spettacolo e ricordi d’infanzia che restano nel cuore!