Proprio ieri hanno trasmesso per l’ennesima volta il primo capitolo della saga di Harry Potter sui canali Mediaset. E sapete cosa? Mi ha riportato alla mente un’avventura del lontano 2001.
Era fine dicembre, intorno al 27 o 28, e mi trovavo sul Lago Maggiore, a Bureglio, sopra Intra (il paesino dove è nata mia mamma). In quel periodo, ogni pubblicità al cinema gridava “Harry Potter e la Pietra Filosofale!”.
La mia ragazza, oggi mia paziente moglie, era (ed è) una fan sfegatata di Harry Potter. Potevamo forse mancare l’evento del secolo? Assolutamente no! Così, quando abbiamo scoperto che il cinema di Pallanza (sigh, oggi non esiste più) lo proiettava, non ci abbiamo pensato due volte.
Eli, con la sua fidata Opel Corsa – una macchinina piccola ma dal cuore grande – è salita da me. Ma… e solo per vedermi, direte voi? Beh, lasciamo certi dettagli alla fantasia!
Presi i biglietti, ci siamo diretti al cinema. Era pieno. No, anzi, strapieno. L’unico posto che abbiamo trovato era vicino al proiettore, il vecchio e caro proiettore a pellicola (sì, nel 2001 c’erano ancora quelli!).
Buio in sala, sipario giù e via, il film comincia! Certo, c’era un piccolo “bonus”: oltre agli effetti sonori fantastici, avevamo il ritmo sincopato del tac-tac-tac del proiettore a farci compagnia. Un’esperienza multisensoriale, potremmo dire.
Nonostante tutto, il film è stato straordinario e la serata indimenticabile. E sapete una cosa? Ogni volta che riguardo quel film, mi torna in mente il calore di quella sala, il suono del proiettore e l’entusiasmo di Eli. E sì, anche l’Opel Corsa parcheggiata fuori!