Inizio d’anno tranquillo, direte voi. Beh, se per “tranquillo” intendete due piccole fanciulle che si trasformano in giovani menti ingegneristiche, allora sì, lo era. Beatrice e Giulia, le mie adorabili figlie, mi hanno lasciato a bocca aperta ancora una volta.
La scena si è svolta qualche giorno fa. Le piccole erano immerse in un silenzio quasi irreale nel loro studio. Silenzio che, se siete genitori, sapete essere o il preludio di un disastro o qualcosa di straordinario. Stavolta, era decisamente la seconda opzione.
Mi sono avvicinato con cautela e ho scoperto Giulia intenta in un’impresa di alta ingegneria: una torre di pastelli. No, non sto parlando di una pila traballante, ma di un’opera d’arte strutturata con precisione. I pastelli, suddivisi per dimensione, si sono trasformati in una torre a base quadrata stile Jenga, che ha superato agilmente i 50 cm d’altezza. La stabilità? Sorprendente. Lo stupore? Infinito.
Intanto, nella sezione “creativa” dello stesso tavolo, Beatrice stava lavorando a un progetto da far invidia al maestro Leonardo da Vinci. Con la sua matita, aveva realizzato un disegno 3D che sembrava uscire dal foglio. Ombreggiature, prospettiva, tecnicismi che mi hanno fatto pensare: “Ma dove ha imparato tutto questo?”. La risposta è semplice: un mix di video online, talento innato e, ovviamente, il suo stile personale.
Non posso che restare affascinato. A volte, mi chiedo come facciano a sorprendermi ogni volta. Ma forse è questo il bello: sapere che il futuro è nelle mani di piccoli geni, che con un po’ di creatività e fantasia possono costruire grandi cose… o almeno torri altissime e disegni straordinari.