Era un tranquillo Ottobre o forse Novembre del 2015, chi può dirlo con precisione? Io di certo no. Ricordo però che, con mia moglie, entrambi appassionati di roba “vegia” e irrimediabilmente attratti dal classico “Anch’io avevo quello!”, ci aggiravamo tra mercatini e fiere dedicati ad antiquariato e modellismo.
Proprio in quel periodo, a Borgosesia, aveva aperto un locale la cui gestione era affidata all’associazione “La Travà” di Crevacuore, una sorta di bazar di materiale veccchiiioo (con tre “c” per rendere bene l’idea). Il ricavato era destinato ad aiutare popolazioni in difficoltà. Un sabato pomeriggio, verso le 17:00, decidiamo di visitare questo salone. Beh, chiamarlo “salone” è generoso: era un magazzino abbandonato con l’aria di aver visto giorni migliori, tipo negli anni ’50.
Appena entrati, siamo stati accolti da un ingresso quasi trionfale: una serie di bandiere italiane in stile drappo, lunghe almeno cinque metri. Bellissime, tanto che sono state il primo acquisto della giornata (probabilmente abbandonate da qualche comune della Valsesia che aveva deciso di fare pulizia). Dopo una serie di slalom tra scaffali e oggetti improbabili, eccolo lì. “IL CABINATO”.
Un autentico cabinato da sala giochi anni ’80, quelli che trovavi nei bar quando un panino costava 500 lire. Appena l’ho visto ho pensato: ADOROOOOO! In testata, il logo di Pac-Man. Non chiedetemi perché, ma sembrava urlare il mio nome. Naturalmente, la prima domanda è stata: Funziona?
Il signore lì presente ha risposto: “Sì, ma non si vede alcun gioco”. Ah, perfetto, il dettaglio della visibilità è del tutto opzionale, no? Quel bestione non è stato acquistato subito. C’era da discutere con la Sig.ra Morano. E sapete com’è, una discussione piacevole con mia moglie include domande tipo:
- Dove lo mettiamo?
- Cosa ne facciamo?
- Ma davvero?
Eppure, il tarlo era entrato. Era una missione. Così, poco dopo, siamo rientrati al magazzino e… TAAAC, acquistato il cabinato a un prezzo stracciato. Ma ora arrivava la vera sfida: portarlo a casa.
Problemi principali:
- Non avevamo la macchina giusta.
- Dove lo avremmo messo?
- Come lo spostiamo un bestione di 100 kg alto 180 cm?
Meno male che la Sig.ra Morano è donna di soluzioni. Con la sua diplomazia siamo riusciti a procurarci una Zafira di vecchio modello, grande quanto un monolocale. Lunedì sera, fuori dall’orario di lavoro, andammo a ritirare il cabinato. Ma attenzione! Appena lo inclinammo, un sinistro rumore metallico ci fece fermare: clink clank clonk. Boh, sarà normale… o no?
Dopo aver trasformato la macchina in modalità trasporto eccezionale, finalmente arrivammo a casa. Ed eccolo lì, in tutta la sua gloria anni ’80, in cima al secondo piano del nostro palazzo. Non potete immaginare l’emozione: è nella mia casa!
Ovviamente, la prima cosa che ho fatto è accenderlo. E… sigh. Sul monitor solo una serie di quadratoni. Peccato, certo. Ma sapevo che quel relitto vintage era una miniera d’oro pronta per essere riportata in vita.
E così inizia l’avventura…
(To be continued…)